sabato 10 marzo 2007

A caccia di voti per le amministrative: Prodi pensa al taglio

Quando l'ha proposto la Casa delle Libertà Veltroni ha detto che avrebbero dovuto spegnere metà dei lampioni di Roma, Pericu, a Genova ha detto che il comune sarebbe fallito per mancanza di entrate, Cacciari, a Venezia, che era una "barzelletta" e l'attore Massimo Ghini che si sarebbe arrivati a tassare (addirittura) il pane ... e adesso?

A caccia di voti per le amministrative: Prodi pensa al taglio dell’Ici prima casa da Roma.Se la Relazione trimestrale di cassa confermerà il buon andamento delle entrate fiscali anche nel 2007, Romano Prodi potrebbe essere tentato di ridurre l’Ici prima casa alla vigilia del voto amministrativo di primavera. Costo: 2-3 miliardi di euro. Altre novità potrebbero giungere - anche se è molto presto per i dettagli - con la prossima legge finanziaria. «Già nella Finanziaria i buoni risultati della lotta all’evasione si tradurranno in benefici e in riduzione del prelievo fiscale», dice il vicepremier Francesco Rutelli a Radio anch’io. Quanto alla riduzione dell’Ici, Rutelli conferma che «si tratta di un tema molto serio, che solleverò nelle prossime riunioni di governo».

Insomma, intorno al tesoretto accumulato da Vincenzo Visco (oltre 8 miliardi e mezzo di maggiori entrate strutturali) c’è molta agitazione. Il ministro del Lavoro Damiano ne vorrebbe una grossa parte per le pensioni e gli ammortizzatori sociali; i sindacati e la sinistra radicale vogliono usarlo per un aumento delle pensioni più basse e aiuti ai più bisognosi. «I vantaggi della Finanziaria se li sono mangiati i Comuni e le Regioni, con le addizionali», conferma il numero due della Cisl, Paolo Baretta. Il viceministro dell’Economia Roberto Pinza dà un colpo al cerchio e uno alla botte: «Aboliamo l’Ici sulla prima casa e poi pensiamo alle pensioni più basse», propone. Ma l’Unione Europea avverte: «Bisogna prima ridurre il deficit».

In mezzo alla «caccia al tesoretto» c’è il ministro dell’Economia. Da Bruxelles, Tommaso Padoa-Schioppa ricorda che «l’Italia è impegnata sui 4 punti indicati dall’ultimo Ecofin»: fra questi, la riduzione del deficit ben sotto il 3%. L’andamento positivo della crescita economica richiede, secondo l’Europa, uno sforzo supplementare. E proprio ieri l’Istat ha confermato i dati provvisori sul Pil 2006, che si è chiuso con una crescita dell’1,9%, e con una forte accelerazione finale che porterebbe una crescita 2007 superiore all’1,5%. Visco non commenta le indiscrezioni sul taglio dell’Ici prima casa (che riguarderebbe le famiglie con figli), e incarica l’ex presidente dell’Istat Guido Rey di fare un check up agli studi di settore.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/

Gino