lunedì 4 agosto 2008

Il Nobel Solzhenitsyn è deceduto. L'uomo del Goulag

Per i nostri amanti della democrazia, assenti dalla pubblicazione e i loro media probabilmente occupati con l'abbronzzatura del Cav. diamo questa notizia appena ricevuta da un media estero.

Per i nostri arcobalenisti, peri loro cugini riciclati o camuffati, diamo un sostegno alla loro fragile memoria o binaria per i più dotati (ON-OFF). Il Nobel Solzhenitsyn denuncio la dittatura comunista, i suoi metodi criminali, rendendo noto in tutto il modo la triste parola Goulag.

Ricordiamo l'uomo e lo scrittore assieme ad un altra vittima del comunismo ben reale, lo scienziato Andrej Dmitrievič Sacharov. Due figure nobili.

« C'è una parola che si usa molto oggi: "anticomunismo". È una parola molto stupida e mal composta perché dà l'impressione che il comunismo sia qualche cosa di primitivo, di basico, di fondamentale. E così, prendendolo come punto di partenza, anticomunismo è definito in relazione a comunismo. Per questo affermo che la parola è stata mal scelta e fu composta da gente che non conosceva l'etimologia: il concetto primario, eterno, è Umanità. Ed il comunismo è anti-Umanità. Chi dice "anti-comunismo", in realtà sta dicendo anti-anti-Umanità. Un costrutto molto misero. Sarebbe come dire: ciò che è contro il comunismo è a favore dell'Umanità. Non accettare, rifiutare questa ideologia comunista, inumana, è semplicemente essere un essere umano. Non è essere membro di un partito. »

(Aleksandr Isaevič Solženicyn)
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