lunedì 16 luglio 2007

Giustizia per Carlo Parlanti

Carlo Parlanti e` un nostro connazionale detenuto negli Stati Uniti d'America.
Katia, la sua compagna, conduce ormai da anni una dura battaglia affinche` egli possa avere un giusto processo in Italia. Vi invito a visitare le pagine del sito http://www.carloparlanti.it/ , utili per conoscere e far conoscere questa vicenda.

Senza poter ne` voler giudicare la sua innocenza o colpevolezza, occorre che sia sempre garantito che la giustizia abbia corso regolare; per questo motivo Katia ha avviato (oltre a diverse altre iniziative che potete leggere sul sito) una petizione on line che vi chiedo di firmare e far firmare; e` il piccolo aiuto che da cittadini si puo` dare a questa vicenda.
http://www.petitiononline.com/parlanti/petition.html

Voglio sottolineare che il testo della petizione, che riporto di seguito nella versione italiana, chiede solamente un giusto processo senza entrare nel merito della innocenza o colpevolezza.
La petizione, gia` firmata anche da diversi Parlamentari Italiani ed Europei, aspetta anche la Vostra firma. Grazie


"Al Governatore della California Arnold Schwarzenegger, all'Attorney General della California Mr. Edmund G. Brown Jr, al District Attorney di Ventura Gregory Totten, al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, Al presidente del Governo Italiano Romano Prodi, al Ministro Affari Esteri Massimo D'Alema, al Ministro della Giustizia Clemente Mastella, al Viceministro Affari Esteri Franco Danieli, al Procuratore Capo della Procura di Milano Manlio Claudio Minale.
Chiedo chiarezza e investigazioni appropriate sul caso di Carlo Parlanti. Cittadino italiano e manager informatico, è stato arrestato nel luglio 2004 in Germania a seguito di un mandato di cattura emesso dalla procura di Ventura (California, USA) nel 2002, senza, come dimostrano gli atti del processo pubblicati sul sito http://www.thepeoplevscarloparlanti.com, adeguate investigazioni di diritto. Da quanto si evince dalla documentazione ci sono dubbi sulla leggitimità della richiesta di estradizione e sul modo in cui è avvenuta. Ancor più dubbi sul verdetto di colpevolezza emesso, che da legge dovrebbe essere tale se la colpevolezza è dimostrata al di sopra di ogni ragionevole dubbio. E' accertato che nelle dichiarazioni fatte in fase di processo ci sono diverse contraddizioni e crimini di perjury (falsa testimonianza) commessi e certificati, avallati dalle dichiarazioni degli stessi poliziotti, che invalidano chiaramente la ricostruzione della presunta vittima, Rebecca Mckay White. Chiedo che vengano smascherate le ingiustizie e che sia fatta rispettare la legge. Aggiungo che il sig. Parlanti soffre di diverse patologie, tra cui piorrea allo stato avanzato, sciatalgia e asma, e che nella prigione californiana ha contratto l'epatite C, nonostante non faccia uso di droghe e non sia mai entrato spontaneamente in contatto con sangue infetto. Necessitano cure urgenti e adeguate senza incorrere in altri rischi di salute. Considerato che il sig. Parlanti è in prigione da tre anni senza che ne sia mai stata dimostrata la colpevolezza al di la di ogni ragionevole dubbio, è necessario che si mettano in atto tutte le iniziative possibili sia da parte dello stato californiano sia di quello italiano, per chiarire questa vicenda e dimostrare, o la colpevolezza del Parlanti al di sopra di ogni ragionevole dubbio in trasparenza e onestà, o restituirgli la sua vita e la sua libertà al più presto possibile. Ulteriori informazioni nell'intervista video in due parti: http://www.myvideos.it/index3.asp?NVideo=83 , http://www.myvideos.it/index3.asp?NVideo=84
Certa che è nell'interesse di tutti agire con giustizia e democrazia, attendo con fiducia gli esiti del Vostro interessamento.
Sincerely,

sabato 14 luglio 2007

NO COMMENT

ilGiornale.it - Scoop dell’Unità «Gesù Cristo era di sinistra» - n. 165 del 14-07-2007: "Leggiamo sulla prima pagina dell’Unità di ieri (in questo periodo l'Unità è un giornale piuttosto interessante, se sapete leggere tra le righe compratelo qualche volta) un’intervista a monsignor Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, nella quale l’anziano prelato sostiene che «Cristo era di sinistra», una cosa che peraltro ha detto per tutta la vita.
Nel titolo di prima pagina non è però richiamato il fatto (nella pagina interna sì) che secondo Bettazzi a dire quelle parole sarebbe stato nientemeno che papa Giovanni XXIII: «Gesù aveva posizioni che oggi chiameremmo di sinistra». Una frase che, peraltro, i biografi e gli stretti collaboratori di papa Giovanni non ricordano."

Tesi o cronaca di un improbabile aldilà? E' roba antiquata, figlia di una dubbia cultura, fatta di approssimazioni, di false verità e di qualunquismo pseudo intellettuale. L'unica cosa sicura è che a Ivrea questa tesi incuria da 35 anni con furore e fragore, senza vergogna. L'unica cosa vera e che pure le pietre sanno : il comunismo vede nella Chiesa il suo più grande nemico e come tale lo ha sempre combattuto, tentando con ogni mezzo -quasi sempre criminale- di distruggerlo. Se Cristo fosse arrivato con duemila anni di ritardo? Sarebbe stato crocefisso, come milioni di poveri cristi dalle nefandezze del comunismo, dei suoi prelati, dei suoi apostoli.

Criticare il Santo Padre o montare spettacoli osceni che lo deridono è diventato cosa comune. Guai a chi osa toccare gli autodefinitisi artisti dal pensiero di cartapesta ma dalla sconcezza ed dall’ignoranza d’acciaio, guai a chi osa contraddire qualche prelatuccio di provincia che accomuna marx ed il Cristo. Il pericolo per la Chiesa non viene da fuori, ma dal proprio interno, dai propri figli che, come bambini viziati con la pancia tesa da pasti generosi e manicaretti a profusione, si divertono a mettere a soqquadro la casa paterna, per dare un senso alla loro povera vita, povera di valori, povera di rispetto, povera di umanità, una povera vita da mediocri, ricca di ciance, grasse ed indigeste.

UNA SFILATA EUROPEA !

Un défilé aux couleurs de l’Europe: "Le traditionnel défilé est ouvert pour la première fois par des détachements des 26 partenaires de l’UE."




Siamo magari sentimentali, ma vedere sfilare le Forze Armate dei 26 Paesi dell'Unione Europea è un simbolo di unità ed allo stesso tempo di apertura verso gli altri. Noi siamo “affezionati” ai valori della bandiera e della civiltà occidentale. I 26 vessilli presenti a Parigi, nel giorno della festa nazionale francese, sono le icone dei valori che ci uniscono e delle differenze che ci arricchiscono. 26 paesi con più di duemila anni di storia, chi più “vecchio”, chi più “giovane”che sfilano uniti. Un messaggio semplice ai nostri figli, un simbolo inequivocabile: unendo le nostre forze vinceremmo le sfide del presente e soprattutto quelle del prossimo futuro. Divisi, torneremmo a sfilare da individualisti ed egoisti, sull’orlo del declino, ai confini dell’oblio.

Magari il solito figlioccio del mediocre ci dirà che è un’esibizione di forza e un’aggressione allo spirito della pace. Siamo abituati a questo tipo di qualunquismo figlio incerto di Anarchia e di Turpiloquio ... o era Radical Chic? I nostri media di stato boicottano, preferiscono dissertare sulle improbabili sembianze del nuovo-vetusto politico ds con quelle di Nicolas Sarkosy, il neo-eletto "uomo di destra", repubblicana ed europea. Vi è solo la comicità e il ridicolo del paragone, quasi una boutade da cabaret. L'unica cosa in comune che hanno è quella di essere nati negli anni della DS. Della "dea" a quattro ruote i diesse hanno adottato la sospensione idropneumatica, ineguagliabile quando si procede su strade dissestate o fuori strada.. Non importa,

godiamoci questa coreografia di unità.

Siamo europei e fieri di esserlo.


venerdì 6 luglio 2007

GHIGLIA (AN) – REFERENDUM, RACCOLTE PIU’ DI 300 FIRME SOLO OGGI POMERIGGIO.

Torino, 5 luglio 2007


COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: GHIGLIA (AN) – REFERENDUM, RACCOLTE PIU’ DI 300 FIRME SOLO OGGI POMERIGGIO.

Si è concluso il banchetto organizzato da Alleanza Nazionale per il referendum sulla legge elettorale. Oggi pomeriggio, infatti, AN in Piazza San Carlo ha raccolto centinaia di firme grazie anche alla partecipazione di tanti cittadini che, insieme a noi, chiedono un premio di maggioranza sia al senato che alla camera e l’abrogazione delle candidature multiple.
“Per tutti i prossimi giorni – afferma Agostino Ghiglia, Presidente Provinciale del partito – AN sarà ancora mobilitata a Torino e provincia per raccogliere le firme mancanti. Il banchetto di oggi è stato un successo. Confidiamo in tal modo di dare un contributo concreto alla stabilità del nostro paese”.



Ricordiamo che nel Canavese, alla nostra richiesta di indicare orari e luogo di firma, abbiamo ricevuto risposta da soltanto 11 sindaci (su 127).

giovedì 5 luglio 2007

IVREA - IL CENTROSINISTRA TRASCURA LA FOSSA DEI LEONI

"Attualità - Ivrea - 04/07/2007 San Bernardo: serrato dibattito sull’inceneritore, A cura di Federico Bona

Affollata assemblea pubblica, venerdì sera a San Bernardo: quasi 500 i cittadini che hanno raccolto l’invito del comitato “Ivrea la bella?” per discutere, una volta in più, della possibilità di realizzazione, nella frazione, di un inceneritore e di un depuratore dell’ABC Farmaceutica. Alla serata ha partecipato, in veste di “controparte”, anche il Sindaco di Ivrea, unico fra gli invitato a presentarsi nella “fosse dei leoni”."


Apprezziamo lo stile "moderato" adottato da Localport nel riportare l'incontro di San Bernardo. La stessa moderazione che per presumibile eccesso ha impedito alla Sentinella sorda di fondere il piombo in tipografia, chiudendosi in un doloroso mutismo. Il non vedere e non sentire sono certamente delle patologie funeste per chi della veglia ha fatto la propria missione. Sarebbe stato probabilmente eccessivo riportare per intero i propositi formulati dai partecipanti, non tanto per le eventuali aggressioni linguistiche o scivoloni di stile del tutto assenti, ma più semplicemente per non favorire una probabile reazione popolare immediata o differita al 2008!

Ben oltre il momento interlocutorio con l’unico rappresentante delle istituzioni e dell’attuale maggioranza eporediese il Sindaco Grijuela, giunto al termine del suo secondo mandato e oramai abbandonato dai suoi compagni di banco, abbiamo assistito (molti ricordano le “bastonate” di due anni fa, stesso posto, stessa ora) ad una contestazione aspra, fondata su dati oggettivi ed espressa senza mezzi termini da parte del pubblico e dei tecnici presenti. Vogliamo in particolare segnalare l’intervento del Prof. Boero che con precisione chirurgica e carisma ha rivisitato ogni aspetto scientifico, amministrativo, gestionale, ambientale, umano e politico del progetto di incenerimento. La sua analisi semplice ed impietosa ha evidenziato come la scelta del metodo e della tecnologia fosse stata “pilotata” sin dall’inizio, asserzione confermata da una formulazione del progetto che escludeva a priori soluzioni diverse: minestrone o minestrone.

Una contestazione da parte del pubblico espressa oltre il tema della serata a dimostrazione di un’insofferenza oramai radicata nei confronti dell’operato e delle politiche della Rifondazione eporeDIESSE. Alcuni hanno dichiarato con veemenza che dopo avere dato il loro voto e i loro soldi ai partiti del centro-sinistra, non intendevano dare loro pure la salute! Speriamo che la memoria non subisca un black-out. La nostra è a prova discarica!

Era un benservito, più nel male che nel bene:

Altre dichiarazioni del Sindaco sono state immediatamente contestate come ad esempio quando affermava che ad Ivrea si era raggiunto il 70% di raccolta differenziata! Non si è capito bene chi abbia certificato questo dato o se trattasi di autocertificazione con l’intento virtuoso di ridurre i costi delle consulenze, oppure del raggiungimento della soglia a partire della quale scattano finanziamenti! Probabilmente che l’aspetto e i sentori dei punti di raccolta comunali nonché le numerose osservazioni fatte dai cittadini su alcune operazioni logistiche della SCS abbiano contribuito a dubitare del risultato sbandierato.

Per motivi comprensibili già espressi dal Sindaco Grijuela, il confronto con si è concluso con la sua partenza a metà serata. Gli interventi successivi probabilmente offuscati dalla vivacità della prima parte o per assenza di elementi nuovi, hanno destato poco interesse da parte del pubblico avviando pian piano la serata verso la sua conclusione.

martedì 3 luglio 2007

TAV, TUTTO QUELLO CHE VOLEVATE SAPERE SUL "BUCO" E CHE NON VI HANNO DETTO

Vi propponiamo questa lettera di un geologo che ha operato nelle aree del tracciato della TAV. L'ennesima prova che il parere semplice e documentato di un adetto ai lavori, fornisce maggior chiarezza di tanta prosa No-Tav dalla provernienza talvolta sospetta. Leggete e fatevi la vostra propria opinione. La lettera è firmata ma abbiamo ritenuto opportuno sopprimere ogni riferimento che possa permettere di individuare l'autore. I tempi sono grami come lo dimostrano i propositi e relazioni di alcuni siti e l'esperienza ancora fresca di chi si è opposto ai No-Tav.

TAV

Approfitto volentieri xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx per annoiarvi con alcune considerazioni “scientifico - divulgative” su uno dei temi ambientali più dibattuti negli ultimi anni in Piemonte, ossia il collegamento ferroviario ad alta velocità Torino - Lione, ossia la cosiddetta “TAV”. Su questo argomento si sono sentite molte cose, sui mass-media, e, in genere, non appena si è andati sul “tecnico - scientifico” hanno prevalso i toni catastrofici degli ambientalisti e degli pseudo-divulgatori, mentre le corbellerie e l’improvvisazione da parte della carta stampata, e dei giornalisti in genere, hanno raggiunto livelli penosi. Non ho la presunzione di essere un “esperto”; sono, molto semplicemente, un geologo, ossia un “tecnico” che, diversamente dallo “scienziato”, si guadagna da vivere non dietro una cattedra, ma applicando tutti i giorni la “scienza” che ha imparato, e nella quale cerca di tenersi aggiornato, non solo sui libri ma anche e soprattutto con la pratica e l’esperienza. Per brevità e chiarezza, cercherò di esporre le mie considerazioni sotto forma di domande e risposte, riprendendo alcune delle tematiche maggiormente dibattute.

Perché la TAV proprio in Val Susa?L’Italia è separata dal resto d’Europa dalle Alpi, ossia da una catena montuosa geologicamente giovane, impervia, accidentata: ne deriva che, per collegare l’Italia con l’Europa, le vie di comunicazione via terra devono, necessariamente, attraversare questa catena montuosa. Sin dall’antichità, i nostri progenitori hanno cercato la strada più agevole attraverso le Alpi, ossia un percorso che risalisse le montagne con il minor dislivello possibile. Le grandi vallate che incidono le Alpi sono, da questo punto di vista, dei “corridoi” preferenziali. La Valle di Susa è uno di questi, come dimostrato dal fatto che, sin dai tempi di Annibale, è stata la strada percorsa da eserciti, pellegrini, commercianti e, in ultimo, semplici turisti. Questo perché la Val Susa, a differenza di altre vallate, durante l’ultima era glaciale (tra 130. 000 e 15. 000 anni fa circa) è stata percorsa da un ampio ghiacciaio, largo quanto l’intera vallata e che, come un enorme bulldozer, l’ha incisa, allargata e spianata, spingendosi sino all’attuale Rivoli. Il risultato è che, rispetto alle valli adiacenti (Valli di Lanzo a nord, Val Chisone a sud), la Val Susa ha un ampio fondovalle pianeggiante e, soprattutto, ha una quota inferiore di circa 500 metri: ciò significa che, rispetto alle altre valli, risalire la Val Susa comporta dei dislivelli inferiori. Ciò è valido soprattutto per il trasporto ferroviario: mentre un’auto o un camion possono affrontare dislivelli notevoli (ci sono strade statali o provinciali che arrivano al 10% e oltre), un treno non può superare pendenze superiori all’1%, ed in genere non si deve superare lo 0,5 o addirittura 0,4% (ossia salire di 4-5 metri ogni chilometro di binari), perché altrimenti le ruote non fanno sufficiente attrito sui binari ed il treno, letteralmente, non ce la fa a salire. Ecco perché, già nel XIX secolo, si riuscì a costruire una linea ferroviaria da Torino sino a Bardonecchia (e comunque con non poche difficoltà), mentre nelle altre vallate, che sono più ripide, il treno dovette fermarsi a Ceres (Val di Lanzo) o a Torre Pellice (Val Pellice). Perché non si può potenziare la “linea storica”?Con il termine “linea storica” viene indicata la vecchia linea ferroviaria Torino - Bardonecchia, realizzata nella seconda metà del 1800 e che prosegue verso la Francia attraverso il traforo del Frejus. Innanzitutto, si tratta di una linea che è già ai limiti delle pendenze massime: in alcuni punti, per superare tratti particolarmente ripidi e con maggiore dislivello, la linea percorre addirittura delle rampe elicoidali in galleria; la pendenza del tracciato ed il raggio di curvatura delle gallerie elicoidali sono tali che eventuali treni ad alta velocità non potrebbero raggiungere la velocità massima, e quindi si perderebbe ogni vantaggio. Anche la sezione delle gallerie non è adeguata agli standard attuali, perché sono state progettate per i treni e le carrozze di 130 anni or sono, ma allargarle è tecnicamente difficilissimo; innanzitutto perché, dopo 130 anni, il rivestimento delle gallerie, in muratura e calcestruzzo, è in condizioni strutturali precarie, si è indebolito per effetto dell’umidità e delle vibrazioni connesse al passaggio dei treni, ed andarlo ad intaccare è un’operazione da fare con grande cura ed attenzione, altrimenti si rischia che il tutto crolli in testa a chi ci lavora. Così pure, anche la roccia nella quale sono state scavate queste gallerie, dopo 130 anni, si è allentata ed indebolita, con un fenomeno irreversibile di “invecchiamento strutturale” e di assestamento dell’anello di roccia, largo alcuni metri, che circonda il “buco” della galleria. Se si tocca il rivestimento, c’è il forte rischio che questo “anello” di roccia, allentato e strutturalmente “rilassato”, si fratturi sulla calotta della galleria, innescando il crollo di blocchi rocciosi ed aprendo delle cavità verso l’alto, il cosiddetto “sfornellamento”. Non solo: buona parte del tracciato della linea storica attraversa aree ad alto rischio idrogeologico, interessate da frane e dissesti gravitativi di enormi dimensioni, che all’epoca della costruzione della ferrovia (fine 1800) non erano ancora noti, ma che oggi sono ben conosciuti e monitorati. Ad esempio, tra Exilles e Salbertrand la ferrovia si inoltra in galleria per superare questo tratto della vallata, che si stringe un una stretta gola dovuta ad una enorme frana che interessa il versante sinistro (ci passa, con notevoli problemi, la galleria autostradale di Serre la Voute), tuttora in fase di lento assestamento, e che in passato ha sbarrato l’intera vallata originando, a monte, un bacino lacustre, ove ora sorge la piana di Salbertrand (autogrill). Sul versante opposto, la grande frana del Cassas, attivatasi nel 1957, ha raggiunto il fondovalle, ed è anch’essa tuttora in fase di assestamento. Ebbene, la galleria ferroviaria sbuca dalla montagna ad una quota di soli 4 (quattro) metri rispetto all’alveo della Dora Riparia: se la frana di Serre la Voute si riattivasse all’improvviso, sbarrerebbe la gola ed il torrente che, per defluire, si riverserebbe in breve tempo nella galleria ferroviaria, trasformandola in una enorme condotta forzata. Ecco perché la linea storica può essere sì “migliorata”, ma non può comunque essere trasformata in qualcosa in grado di sostituire una vera linea veloce. In ogni caso, i lavori di adeguamento, per la delicatezza della situazione strutturale delle gallerie, richiederebbero tempi (e costi) spropositati, e soprattutto non sono attuabili senza interrompere in modo significativo il traffico: come si fa a impiantare un cantiere in una gallerie larga pochi metri, ed a lavorarci in condizioni minime di sicurezza, se devono comunque passarci i treni? Davvero c’è l’uranio? Le Alpi, come tutte le catene montuose, sono nate per effetto dello scontro, alla scala dei tempi geologici, tra masse continentali o “zolle”, in questo caso tra l’Europa e l’Italia, che geologicamente è una “propaggine” della zolla africana. Per effetto di questo scontro, enormi masse di roccia sono state sovrapposte, impilate le une alle altre, piegate e deformate, ed infine sollevate sino alle quote attuali; nel corso di questi processi, le pressioni e le temperature cui sono state sottoposte le rocce ne hanno profondamente alterato la struttura, la composizione e l’aspetto; in particolare, le originarie stratificazioni, ove presenti, sono state deformate e piegate, e gli strati schiacciati, stirati ed “impastati”. Alcune delle masse rocciose coinvolte nella genesi delle Alpi contenevano, localmente, delle concentrazioni di uranio: questo perchè le acque piovane, milioni di anni fa, hanno dilavato l’uranio contenuto in antichissime rocce vulcaniche (come quelle presenti oggigiorno nell’Italia centrale), concentrandolo poi in stratificazioni di arenaria sul fondo marino. Queste formazioni rocciose sono state coinvolte nella formazione delle Alpi, ed in effetti hanno mantenuto, in alcuni casi, delle concentrazioni di uranio rilevabili dagli strumenti (es. Lurisia nel Cuneese); nella maggior parte dei casi, tuttavia, gli strati originari contenenti uranio sono stati deformati, “stirati” e schiacciati a tal punto, durante i processi di formazione della catena montuosa, che oggi non sono più riconoscibili nella loro continuità iniziale. Ne è la riprova il fatto che, a fronte di qualche rinvenimento di puro interesse accademico e da collezionisti di minerali, non sono mai state rinvenute, nelle Alpi occidentali, concentrazioni di uranio di dimensioni sufficienti a consentire il benché minimo sfruttamento industriale, e questo anche in periodi in cui la manodopera non presentava i costi attuali.

Nel caso della TAV, la “stratificazione” (o meglio, ciò che ne rimane) delle rocce potenzialmente contenenti uranio verrà attraversata diagonalmente e trasversalmente dalla galleria in progetto, così che eventuali “vene” di minerale, di spessore decimetrico, costituirebbero una percentuale minima del volume di roccia da scavare.

Davvero c’è l’amianto?Come abbiamo visto, le Alpi sono nate dallo scontro tra l’antico continente europeo e l’Italia che, geologicamente, costituiva una propaggine dell’Africa. Tra i due continenti era presente un oceano, che è stato schiacciato sino a scomparire. Le rocce magmatiche presenti sul fondo di quell’oceano, ricche di minerari di ferro e magnesio (e dette pertanto “femiche” dai geologi) sono state trasformate in una roccia bluastra, compatta e massiccia, di cui è costituito ad esempio il Musinè, come pure altri settori della bassa Valle di Susa (es. la Sagra di San Michele, il Colle del Lys, ecc), così come delle Alpi (es. il Monviso, le Valli di Lanzo, ecc…). Queste rocce vengono chiamate “serpentiniti” quando i minerali che le costituiscono si trasformano in “serpentino”, un minerale particolare che, come dice il norme, assume l’aspetto della pelle di un rettile; lungo le fratture, le faglie e le spaccature che attraversano la roccia, la circolazione d’acqua, che si infiltra nel sottosuolo, può trasformare il serpentino in una sua forma speciale, un minerale dall’aspetto fibroso di colore biancastro, denominato “asbesto” o “amianto”: se ne rinvengono diffusamente campioni in località turistiche come il Colle del Lys, tra Val Susa e Valle di Viù, come pure al “Pian del Re”, presso le sorgenti del Po. Per la sua resistenza meccanica ed al fuoco, oltre che per la possibilità di essere tessuto a formare delle stoffe, l’amianto veniva utilizzato in molte applicazioni (es. il famigerato “Eternit”, ma anche le tute dei pompieri, le pastiglie dei freni delle auto ed i dischi delle frizioni, addirittura veniva aggiunto al cartone utilizzato per le scatole della pasta); le fibre più piccole, tuttavia, possono essere inalate e, se raggiungono i polmoni, possono innescare alcuni tipi di tumore: per questo motivo, l’amianto è stato progressivamente messo al bando. Nell’ammasso roccioso, tuttavia, l’asbesto si forma solo in corrispondenza a fratture, faglie e discontinuità lungo le quali la circolazione d’acqua ha potuto alterare la roccia originaria; ecco perché, nel caso della galleria della TAV, solo un 10% circa, come ordine di grandezza, della roccia scavata, è interessata dalla possibile presenza di minerali asbestosi, che costituiscono comunque una percentuale minima rispetto all’ammasso roccioso. A titolo di paragone, nella miniera di amianto a cielo aperto di Balangero, presso Lanzo (xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx), il contenuto di fibra di amianto della roccia era dell’ordine del 5%: se nella bassa Valle di Susa ci fossero state concentrazioni maggiori di minerale, le miniere sarebbero state aperte lì, e non a Balangero. Inoltre, separare l’amianto dalla roccia è tutt’altro che facile, anzi: a Balangero, la roccia serpentinosa doveva innanzitutto essere frantumata e letteralmente “macinata” sino a ridurla in una specie di sabbietta di dimensioni millimetriche; essa veniva poi cotta a circa 200 °C (duecento gradi) in appositi forni, ed infine l’amianto veniva estratto facendola passare sotto degli enormi “aspirapolvere”. Tutti trattamenti che, nel caso dello scavo della galleria della TAV, ovviamente non verranno effettuati: la “fresa” o “talpa meccanica” che scaverà la galleria, infatti, è progettata e costruita per frantumare la roccia in pezzi di dimensioni decimetriche, quanto basta per trasportarli con dei nastri e/o vagoncini, perché una frantumazione più spinta sarebbe del tutto inutile e si tradurrebbe in un puro e semplice spreco di energia. Così pure, nessuno si sognerebbe di “cuocere” la roccia così frantumata. In ogni caso, per impedire la possibile dispersione in aria di fibre di amianto da quel 10% circa di roccia frantumata dalla fresa che potrebbe contenerne, è sufficiente inumidirla, eventualmente con acqua cui vengano aggiunti dei collanti organici biodegradabili, che sono stato utilizzati con successo a Balangero per “bonificare” le enormi montagne di materiale sterile (alcuni milioni di metri cubi) residuo dell’attività della miniera nel secolo scorso. In ultimo, si deve osservare che la “galleria di base”, ossia il tunnel principale tra Susa e la Francia, verrebbe scavato in rocce di tipo radicalmente diverso da quelle in cui si forma l’amianto, e quindi è da escludere la possibilità di trovarne; potrebbe essercene invece, come si è visto, in circa il 10% della roccia attraversata dalla galleria sotto il Musinè: se il fondovalle, in questo tratto della Val Susa, non fosse stato cementificato ed urbanizzato disinvoltamente, nei decenni trascorsi, riempiendolo di aree edificate, non ci sarebbe nessun bisogno di scavare una galleria sotto il Musinè, perché la nuova linea potrebbe correre tranquillamente a cielo aperto, per di più con costi 10 volte inferiori. In ogni caso, la possibile presenza di amianto (e in altre zone di uranio), che oggi tanto spaventa qualcuno, non ha impedito agli abitanti ed amministratori della Val Susa di riempire la vallata di case, casette, villette e rustici allegramente riadattati ed ampliati, spesso costruiti proprio sopra (o addirittura “con”) quelle rocce che qualcuno afferma essere piene di mortali veleni: a meno che non si tratti di costruzioni e ristrutturazioni abusive, nel qual caso chi oggi si vanta tanto di difendere il proprio territorio, dovrebbe forse fare un po’ di autocritica per non avergli prestato, in un passato nemmeno troppo lontano, una attenzione altrettanto scrupolosa. Così come sembra difficile conciliare questa improvvisa, esasperata foga ambientalista con il fatto che parti non indifferenti, ed anzi sostanziali, dei centri abitati della valle risultano essere state costruite, nei decenni trascorsi, in aree a forte rischio idrogeologico, in quanto soggette a frane, alluvioni e simili, per non parlare dell’assetto urbanistico e della “tutela del paesaggio”, per i quali eventuali raffronti e confronti della Val Susa non tanto con l’Himalaya o altre esotiche località “incontaminate”, ma anche solo con il Tirolo, la Svizzera o le Dolomiti, si risolverebbero probabilmente in impietose e dolorose conclusioni. E non vogliamo assolutamente dare retta a chi, maliziosamente, vorrebbe suggerire un controllo incrociato, tra catasto, anagrafe e verbali dei consigli comunali, per scoprire eventuali omonimie e/o parentele (sicuramente fortuite e del tutto casuali) tra amministratori locali e proprietari di quei terreni agricoli e boschivi che, nei decenni passati, sono stati trasformati, con positivistico entusiasmo, in aree edificabili ed industriali…

(lettera firmata)

Senz'altro ringraziamo e detto en-passant, ma qualcuno ci sa dire qual è la differenza tra avere decine di treni ad alta velocità in Francia, in Germania, in Giappone o in Cina ed averne due etti e un cicinin' in Italia? Noi la risposta la conosciamo : stare meglio sprofondando nel peggio. Ma non mancherano i No-Tutto, come al solito di perorare sulle loro ultime ferie nei paesi sopracitati, esterofili come sempre, narrando di quando hanno lasciato Parigi e i suoi croissant a colazione per una Bouillabaisse a mezdì sulla Canebières, dopo una passeggiata à la Croix-Rousse. Ma è sempre poca roba a confronto con quando ti raccontano del vicino che passò ventanni fa da Tokyo a Yokohama senza neanche accorgersene e comunque non supererà mai il viaggio organizzato con il loro sindacato previsto per il 2010: Beijing-Shanghai in mattinata.

Dopotutto siamo il paese dello Slow-Food, e per quanto riguarda i "Fast-Trips", l'ultima iniziativa della Turco è stata bocciata dal Tribunale Amministrativo!


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ilGiornale.it - La Cdl all’attacco di Prodi: è in conflitto con la Consulta - n. 103 del 03-05-2007

ilGiornale.it - La Cdl all’attacco di Prodi: è in conflitto con la Consulta - n. 103 del 03-05-2007: "Un ministro o un presidente della Camera o del Senato non può dire ciò che auspica, soprattutto se questo lede l’autonomia di un organismo come la Corte». Il leader di An lancia poi un «appello» ai cittadini. «Andate a firmare per il referendum» dice Fini «perché 23 partiti e partitini sono un lusso che l’Italia non si può permettere»."

E pensare che ben 107 comuni del Canavese ai quali avevamo chiesto per posta elettronica di confermarci i luoghi e orari per la raccolta firme non ci hanno mai risposto. Sarà magari un problema di casella di posta piena, di PC spento o di corrente alternata (siamo capitati il giorno no!)… Ve lo diremo con chirurgica precisione in tempi molto brevi. E visto che ci siamo invieremmo il nostro "rapporto" al comitato referendario e alla stampa. Un po' di sana pubblicità per chi a capito i vantaggi della comunicazione moderna e della riduzione dei costi non guasta. E pensare che molti di noi si sono svenati in macchina, in ore passate a raccogliere firme, a ottenere le visure elettorali presso i comuni. Bel esempio di senso civico e di democrazia "applicata"!

Grazie e ancora grazie, i canavesani si ricorderanno. E la sinistra radicale avrà un’altra volta contribuito a ridurre i costi della politica. Ipocrisie,bugie e sabotaggio le tre mammelle del mostro bolscevico redivivo nella sua reale quantità menscevica!

TAV: ITALIA, TEMPO AGLI SGOCCIOLI

TAV: MAURO; DA DOMANI IRREVOCABILE LA POSIZIONE UE: "TAV: MAURO: DA DOMANI IRREVOCABILE LA POSIZIONE UE"

Strasburgo - "Domani la posizione dell'UE sulla TAV sarà ufficializzata dalla firma con cui il Presidente Poettering, insieme al Ministro tedesco Gunter Gloser, adotterà il regolamento finanziario delle reti TEN" é la dichiarazione con cui l'on. Mario Mauro, vice Presidente del Parlamento europeo e relatore del provvedimento, commenta la firma che avrà luogo domani mattina alle 8.45 presso il salone del cerimoniale del Parlamento di Strasburgo. "Con questo atto formale di Parlamento e Consiglio il regolamento TEN sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE e diventerà legge " prosegue Mauro, ricordando come "per il governo Prodi il tempo sia ormai agli sgoccioli e non sembrano esserci segnali convincenti in ordine ai bandi di gara che scadono come é noto il 20 luglio".


Tav, il tracciato segreto del governo | informa-azione

Tav, il tracciato segreto del governo: L’ora dei Sì Tav “Un’opera vitale”

Gli imprenditori valsusini a favore dell’Alta Velocità

LODOVICO POLETTO
TORINO
Signori miei, se non fanno la Tav qui rischiamo di andare tutti a gambe all’aria». Parola di imprenditore valsusino. Che non vuole il nome sul giornale, non vuole la fotografia, ma accetta di parlare nel dehor di un bar in centro a Susa. Dice: «Rispetto al 2005 il fatturato della mia azienda, nel 2006, è sceso della metà. La valle ha bisogno di questo intervento, ma qui sembra che nessuno lo voglia capire».

È un «Sì Tav» convinto quest’uomo che oggi ha operai che lavorano in cantieri dell’Italia del nord «ma anche all’estero». Dice: «Mantengo questa mia posizione nonostante questo abbia causato liti in famiglia». Eccolo qui il popolo di chi vuole la Tav. «Sono quasi tutti imprenditori locali» dicono al presidio di Venaus. E per certi versi hanno ragione. «I No Tav sono impiegati comunali, operai, pensionati. Loro lavorano anche senza Tav, anzi senza il treno ad alta velocità si evitano un bel po’ di casini e guadagnano ugualmente» ripete il solito tipo del bar. Certo è che qualcuno che la pensa diversamente in valle c’è. E lo annuncia anche dai muri."


Non abbiamo la pretesa di individuare ogni sfumatura della polemica "TAV", ma leggendo qua e la quello che gli avversari al progetto (NECESSARIO) scrivono, si trovano degli indizi chiari dell'aria che tira per chi la TAV la vuole. Il sito da quale è tratto il "brano" si riempie la bocca di "antifascismo" ad ogni riga. Se avete tempo leggetevi la loro cronaca sul rilascio dei tre "antifascisti" (e daje!) che hanno menato le mani a Torino , perché la Polizia non è attendibile !!! I teppisti? Valorosi e magari con una targa in Parlamento domani, le Forze dell'Ordine ? Sospetti. Ma quanto durerà ancora questo sfascio!

PS: secondo voi, per quale motivo l'imprenditore non vuole il proprio nome sul giornale! Leggete l'articolo... si parla pure di minacce. Dubbi? Noi no!

NO TAV

NO TAV: "mercoledì 4 LUGLIO 2007, alle ore 21, sotto l’ala del Mercato Coperto di CONDOVE piazza I Maggio i cittadini della Valle di Susa sono invitati a partecipare a una ASSEMBLEA PUBBLICA per discutere della delicatissima situazione determinata dalla forzatura del Governo tesa ad ottenere a qualunque costo il contributo U.E. previsto per il tunnel di base! E per costruire e sottoscrivere insieme un documento che ristabilisca la verità gravemente e continuativamente violata da stampa e politici arruolati dal “partito degli affari”."


Non vi è bisogno di essere molto attenti; leggete e dalla semantica dovreste capire la scuola di pensiero!

Questa faccenda della TAV... Non trovate che siamo su binari molto paralleli a quelli del nucleare. Loro le cose essenziali non le fanno : energia, logistica, economia ... Quelle che mettono dubbi e qualche brivido anche ai "big", e che comunque richiedono valutazioni dettagliate e disposizioni efficaci, loro le buttano giù manco fossero pasticcini : Negoziazione Euro, Paletti Neo-comunitari. Magari pensano che infilarsi la maglietta di Superman sotto il pigiama risolva ogni perdita di potenza! Sarebbe ora che qualcuno informi lor signori che la pastiglia blu sortisce maggior effetto. A voler essere primi per forza si rischia, per forza, prima o poi, di finire ultimi.

lunedì 2 luglio 2007

Repubblica.it | Finanza

TFR: SCADUTI I TERMINI, SCATTA IL SILENZIO ASSENSO

AGI) - Roma, 2 lug. -
'Tfr addio, le sorprese del silenzio-assenso', scrive il Messaggero: 'Scaduti i termini per chiedere di conservare la liquidazione. Ma chi ha fatto questa scelta puo' sempre passare ad un fondo. Infatti, il tempo e' scaduto ma per passare ai fondi pensioni c' e' ancora tempo. Il 30 giugno e' passato, ma questo termine e' irrevocabile solo per i lavoratori che non avendo espresso alcuna volonta vedono ora dirottare il Tfr ai fondi senza possibilita' di tornare indietro. Proprio questa differenziazione e' stata uno dei punto piu' contestati dell' operazione Tfr, la cui prima fase si chiude dopo sei mesi con un bilancio, dal punto di vista del governo, non cosi' negativo come pure si era temuto. Secondo alcuni sondaggi sarebbero quattro su dieci i lavoratori che in una forma o nell' altra hanno spostato
il Tfr verso i fondi'. Anche il Sole 24 Ore fa il punto sulla previdenza complementare e scrive: 'Tfr in azienda, decisione rinviata. Piu' della meta' degli italiani che ha scelto questa strada e' pronto a cambiare idea. Solo l' 8 per cento dei lavoratori non ha comunicato l' opzione'. Il quotidiano di Confindustria lamenta inoltre: 'Poca attenzione per i piu' giovani'."


Quale sorpresa ! Per seguire la via proposta ci vuole fiducia, e di fiducia neanche un oncia in giro!
I giovani ? Hanno capito che da questi giochetti sono estromessi. La caccia ai soldi è altrove.

Governo, in un anno fiducia dimezzata Veltroni unico candidato che batte Berlusconi, dice Repubblica

Governo, in un anno fiducia dimezzata Veltroni unico candidato che batte Berlusconi :

Nel sondaggio Demos-Eurisko il centrodestra avanti di 11 punti
Sei su dieci, tra gli elettori dell'Unione del 2006, congelano quella scelta
Governo, in un anno fiducia dimezzata
Veltroni unico candidato che batte Berlusconi"

...

Tutta la strategia della sinistra in un titolo, quella capacità di essere sintetici:

a) Fiducia dimezzata dice Repubblica, beh... se lo dicono loro potete tranquillamente darci un altro "taglio". Facciamo il 10% degli elettori (i loro! ça va sans dire
)? Possono risparmiasi le primarie, basta un quartetto a briscola.

b) Veltroni, l'alternativa vincente contro Berlusconi. Questa è la parte più interessante: la sintesi assoluta delle manovre della sinistra e della loro strategia : il botto ad effetto ritardato !

Vediamo di spiegare, ci vuole poco per capire.

c) Prima di tutto il concetto del premier "usa e getta". Non è una novità e Prodi il bi-riciclato conosce già lo spartito. Prodi one, no good? Ti metto Dalema. Prodi bis, no good? Ti metto Veltroni. Volete la prossima? Veltroni, no good? Ti metto la Bindi (scherzo! ma ne sarebbero capaci, mi vengono i brividi).

d) Lo sfondo ambientale : sguinzagliano i comici, gli intellettuali (anche quelli che rubano la pagnotta alla categoria precedente) e qualche giornalista (sopratutto quelli con tripla busta paga) per dire al paese che la politica è marcia. Cosi, visto che si sono fatti prendere a più riprese con le mani nella marmellata, appiccicano il fuoco alla baracca e danno un calcio al bidone d'acqua (qualcuno lo legge Prodi, mah!), dicendo che è marcia!

e) La loro "visione globale" : è da due mesi che tentano i tutti modi di "intercettare" Sarkosy. Lo hanno fatto per diversi anni con Blair, c'era il "label" ma non la sostanza, e quando si parlava di tasse o di Iraqw, tossivano. Con Sarkosy, francamente, permettetemi una sonora risata. Il Presidente ha appena spedito la loro gemella transalpina con l'orchestra e tutti quanti in orbita su qualche galassia a mille anni luce. Quindi ? Beh, o hanno la nostalgia di Startrek o non hanno capito una mazza. La loro cultura non contempla Scotty, anche se a noi piacerebbe vederli dematerializzarsi. Più prosaicamente e come di consueto, sara quindi la seconda...

f) Un certo elettorato ci casca, quel residuo citato da Repubblica; si fa una sVeltroni, ma questa volta rischia la ciucca a pancia vuota. Chiedete ai Romani, da quando c'è Walter PPK (quella di 007, però senza la acca), le sparate sono grosse, il fracasso enorrrrme, ma il piatto piange. A Roma, con il pistolino, si canta, si balla, ma la città è sozza e allo sbando. A credere che è stato contagiato dal virus iervolino che più bassolino non si può. Pensandoci bene, c'è qualcosa di profetico nel monogramma di Veltroni Walter, "deus ex machina" nel senso che vi fa piacere, la VW nella versione originale: beve, balla, fuma, rumoreggia, ma non avanza. Schiopetta.


Morale. Tutto questo fa tanto male al paese, e da tempo non abbiamo più tanta voglia di ridere. Finiamo questa pagliacciata.

ilGiornale.it - Gara sospetta, prestito inutile: la finanza creativa del Piemonte - n. 154 del 01-07-2007

ilGiornale.it - Gara sospetta, prestito inutile: la finanza creativa del Piemonte - n. 154 del 01-07-2007: "Il nostro notaio si chiama L.T. e riceve il testamento di chi scrive, con data certa, 14 novembre 2005. Poche righe: «Il sottoscritto Nicola Porro conosce in anticipo i vincitori della gara di selezione di un arranger per operazioni finanziare indetta dalla Regione Piemonte: Merrill Lynch, Opi-SanPaolo e Dexia».
L’esito. La gara si chiude il giorno dopo. Passano sei mesi e arriva la delibera della giunta di Mercedes Bresso e annuncia quello che in molti, e chi scrive, sospettavano: le carte della gara erano segnate. A vincere sono le tre banche indicate nel testamento, nonostante la lista degli invitati fosse lunga."


Ma va! Gare "pre" aggiudicate. La poule de Bresso ha ancora fatto l'uovo... scusate, la frittata. Congiungendo i paralleli, possiamo tranquillamente elevarla al grado di Faraona.

domenica 1 luglio 2007

LA GAZZETTA DEL CANAVESE

Abc: stop - Inceneritore: caos
Incontro, a San Bernardo, sull’ipotizzato impianto dell’Abc e sull’inceneritore
Una serata che è filata liscia per qualche minuto, finché che si è parlato della situazione dell’Abc Farmaceutici. Poi il caos ed il confronto acceso tra il Sindaco di Ivrea Grijuela e gli abitanti del quartiere San Bernardo e dei paesi vicini sul tema dell’inceneritore. Organizzava il comitato “Ivrea la bella?”

Ringraziamo la GAZZETTA del CANAVESE, unico giornale presente ad una riunione con più di 300 cittadini. La Sentinella ... vi diamo il resoconto a brevissimo!