FINI - DELINQUENTI CONDANNATI A LAVORARE
ANSA.it - Fini: "Favoriro' la nascita del partito unico": "DELINQUENTI CONDANNATI A LAVORARE
Dopo la proposta choc della castrazione chimica che Gianfranco Fini avanza da sempre dove è in campagna elettorale, un'altra idea destinata a far discutere: condannare al lavoro i delinquenti. 'Avanzo qui una proposta prima che Veltroni la faccia sua come ha già fatto con altre - inizia ironizzando il leader di An - Da noi spesso i delinquenti non hanno paura del carcere ma di essere condannati a lavorare. Vorrei che allora fosse introdotto anche in Italia un deterrente. Non si tratta, come scriveranno domani i giornali, dei lavori forzati, né di mettere i detenuti al lavoro con la palla al piede come in Alabama'. La proposta forte del leader di An è invece che 'i delinquenti siano condannati a lavorare tanti giorni e tante ore fin quando non hanno pagato il loro debito con lo Stato'. 'Nell'ordinamento giudiziario sono già previste pene alternative al carcere che vanno ampliate. NOn è quindi una novità assoluta. Occorre far rifondere il danno attraverso il lavoro, ha aggiunto Fini parlando a margine del comizio fatto alla Fortezza Da Basso."
Qualche ora fa mettevamo un commento sul giornale francese "Le Figaro" in merito alla condanna a 13 anni di reclusione per uno studente che aveva tentato di accoltellare una sua insegnante. Nel nostro commento : aggiungere alcuni anni di lavori forzati, opinione condivisa da molti. Osiamo dire, andando oltre alle parole del nostro Presidente, che la condanna ai lavori forzati non è un rigurgito del passato. E' una visione di reale progresso, di futuro più sereno: rendere alla società attraverso il lavoro, quello duro e pericoloso, i criminali di ogni genere. Magari cominciando subito con qualche esempio "clamoroso" (per i noti "progressisti") come ad esempio mettere a spallare mondezza i camorristi fino all'ultimo mozzicone e pezzettino di carta in Campania, l'ultima molecola di potenziale diossina in Italia; i mafiosi a smontare, frantumare e polverizzare con le proprie mani il cemento abusivo: occupati per i prossimi vent'anni! Tutti i loro simili a sostituire le brave persone che per un tozzo di pane, un inflazione prodiana e rischio di incubi veltroniani (scongiurati, ne siamo convinti), compie lavori pericolosi o dannosi per la salute. Se poi i "galantuomini" dovessero tentare di marcare visita, basterebbe invogliarli con metodi albionici di antica fama, ma pur sempre efficaci. I barbari sono loro, non la povera gente vittima dei loro reati, ridotta in schiavitù dalla loro man bassa su risorse, mezzi e fondi. Le bestie sono loro, non i nostri concittadini ridotti a vivere nel sozzume e a pagare il pizzo, senza speranza di un futuro diverso. E' ora di trattare i delinquenti come tali, e se qualcuno si offende, pazienza. Perché la nostra, di pazienza, è esaurita.
In Germania mandano i bulletti a spalare neve in Siberia. Ottima pedagogia. Da noi, teniamoceli... a lavorare duro fino ad estinzione della loro specie!
Poi ci sarà da occuparci del perché dobbiamo mobilitare a tempo pieno le nostre Forze dell'ordine per proteggerci dagli inviasi e teppistelli della partita di calcio. Altro argomento, spesso discusso nel nostro paese, mai risolto. Ve lo proponiamo a breve giro di blog.
1 commento:
Non posso che essere pienamente d'accordo.
Il lavoro punitivo, come pratica atta a dissuadere dal crimine o rifondere le vittime dal danno subìto, è sicuremente un atto più logico che mettere i detenuti in una cella, a non far nulle per l'intera giornata.
Inoltre penso che sarebbe un ottimo mezzo di riabilitazione morale e di reinserimento nel mondo del lavoro: in fondo, il lavoro nobilità!
Ovviamente, ancora una volta, i giornali traviseranno la terminologia.
Se per la "castrazione chimica", una pratica che anche i medici più illustri hanno definito "una cura umana e eticamente corretta", hanno alzato un polverone simile, mi immagino cosa diranno per i "lavori forzati"!
Comunque non mi stupisce che tutta la sinistra, a sentir parlare di lavoro, anche se punitivo, si ribelli: temono di restare contagiati!
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