giovedì 27 marzo 2008

La serata dei Candidati: Cronaca (quasi) in diretta

Sono appena uscito da quella che, senza ombra di dubbio, è stata una delle serate più interessanti alla quale ho potuto assistere da molto tempo; interessante perchè ha permesso, a me come a tutti i cittadini eporediesi, di apprezzare con un unico colpo d'occhio tutte le possibilità che ci si prospettano per il futuro di Ivrea.
Mi sono ritrovato in fondo alla Grande Sala dell'auditorium La Serra, gremita di persone, per assistere al confronto tra i sei candidati alla carica di sindaco.

Per chi ha potuto partecipare, non devo dire nulla, in quanto ritengo che i fatti abbiamo parlato da soli.
Per chi non c'era, si è perso qualcosa di eccezionale, che vado a descrivere per sommi capi con la mia breve testimonianza.

Durante tutta la serata i candidati sindaco delle varie liste hanno avuto la possibilità di esprimersi al meglio, di dimostrare quali sono le loro idee e capacità di fronte ad un pubblico che, devo ammettere, è stato serio e composto, oltre che educato.

Mi ha favorevolmete colpito l'entusiasmo con cui tutti i candidati si sono gettai nella maschia contesa, anche se con modalità molto differenti. Che dire del candidato "A" (omissis), tradito forse dall'inesperienza, forse dall'impreparazione, che pareva un pesce rosso messo a sguazzare in un fiume, un bambino alle prese con un gioco da grandi? Oppure del candidato "B" (omissis anche lui), che puntualmente ha sforato i 2 minuti prescritti per l'intervento, con una tale abbondanza di "hem..." e "hom.." da fare invidia ad un monaco buddhista? O ancora... ma lasciamo perdere, avreste dovuto esserci per capire!
Vi sono stati interventi sicuramente interessanti, o perlomenno affascinanti, da parte di tutti i candidati, nessuno escluso, ma talvolta l'efficacia, la sostanza e soprattutto la coerenza andavano un pò a spasso...

Ora, non per volere a tutti i costi tirare acqua al proprio mulino, ma non occorre essere un politologo o un filologo per riconoscere che Pio Coda è stato il padrone indiscusso della serata: applausi a scena aperta da entrambe gli scheramenti, dialettica impeccabile, contenuti chiari ed inequivocabili. Onesto, conciso e diretto, come si addice ad un futuro sindaco. Niente discorsi in politichese, niente insulti (e abbiamo capito a chi mi riferisco): poche parole, ma chiare ed efficaci. Che dire: chapeau!

Elemento cardine della serata, il vero collante che ha tenuto insieme sia candidati sia il pubblico tutto, è stata la persona che ha gestito (e manipolato) lo show: la moderatrice, Dirce Levi.
Ancora una volta ha dimostrato la propria inadeguatezza non solo nello scrivere, ma anche nel gestire un dialogo civile ed onesto.
E' stata veramente povera, di educazione ed onestà intellettuale, per voler essere educati: fischi e "buu", oltretutto bipartisan, hanno fatto da sottofondo a molti suoi interventi, molti dei quali a sproposito o nettamente di parte.
Le ricordo solo: un moderatore DEVE essere neutrale. Si chiama deontologia professionale.

Le dedico un brano tratto dal "Cyrano" di Rostand.
"Ecco, più o meno, che cosa avrei sentito,
se di lettere e spirito foste stato munito!
Ma di spirito, voi, bel saccone di pelle, non ne aveste un sol' alito,
e di lettere quelle con cui si scrive la parola scarafaggio"

Concludo con un grazie a tutti i candidati, per averci permesso di avere un'idea più chiara e precisa di quelle che sono le nostre prospetive elettorali future!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La pochezza della Sentinella è la pochezza del suo Direttore, pertanto

IO NON LEGGO LA SENTINELLA!

Basta comprare quel giornaletto! Se proprio volete leggerlo andate al bar!!!!!!!!!

Simone Lucchini ha detto...

Si, così almeno hai 2 alternative.
1) 10 grappini a stomaco vuoto, prima di leggerla, in modo da "blindarsi" il cervello

oppure

2) comprarsi delle caramelle, per togliersi l'amaro in bocca dopo averla letta. Anche se dubito che in un bar ne abbiano abbastanza

Anonimo ha detto...

Il vero problema con quella "roba": molti producono stickers e altre patacche per dire che non la leggono, ma pochissimi dicono in faccia a quella pochezza di "direttore" il misero fatto suo.
Vorrei vedere una petizione alla "caramella" dove si chiede con urgenza e senza tergiversare di cambiare la linea editoriale, rimescolare il comitato di redazione e diventare un vero giornale locale. Con spazio per tutti.
Se poi il PD ha bisogno di lecca-fondoschiena a petrolio e carta riciclata, se lo finanzi da solo, visto già quello che prendono dalle tasche dei cittadini per "assistere" la loro stampa.
Magari, come titolo alla petizione "Io sono coerente, non lego i giornali di De Benedetti".
Il primo democratico che mi parla di Olivetti, con Repubblica sotto braccio, gli sputo in un occhio!