venerdì 11 aprile 2008

Olivetti. Chi festeggia?

Ma chi fa festa? Quelli che hanno notevolmente contribuito ad affossarla! Quelli che sabotavano o che mostravano come bloccare il lavoro, il macchinario? Quelli che sfilavano lungo dora e tiravano sassi? Quelli a libro paga che deambulavano nullafacenti per i corridoi di P.U.? Quelli a chi la Marisa non la mandava a dire? Quelli che fagocitavano Ivrea ed ogni ricchezza creata da Olivetti? Quelli che definivano il "padrone" sfruttatore del "proletariato"? Ecco alcune delle domande che la gente che non ha perso la memoria (o fatta azzerare) pone! Caro Camillo, caro Adriano, ecco oggi i vostri autodefinitisi paladini salire in cattedra e vantare le vostre gesta. Ma le loro, chi li vanterà? Nessuno!!! Voi Camillo e Adriano avete dato benessere e ricchezza alla vostra città, all'Italia e pure "in qualche consociata", loro? Hanno fatto festa, una festa che dura da più di 35 anni, cannibalizzando tutto e molto di più ancora. Hanno spolpato ogni pezzo, mai sazi, una bulimia patologica, un’ abbuffata, un’ ingozzata da antologia della vergogna. E oggi? Festeggiano! Si perche in questo paese, chi sfascia, chi “lavora” per conto proprio è premiato, osannato dai suoi clienti, portato a braccio d’uomini piccini piccini nelle stanze del potere, fatto “onorevole”, disonorando la vostra memoria, Camillo e Adriano, il vostro lascito, la vostra città, la loro patria!

Se poi la Fontana smise di versare acqua, magari vi era in quel apparentemente triste fatto un segno del destino… non c’era più niente … niente… ma proprio niente! Camillo intimava ai suoi “concittadini” di tornare a lavorare, o di scomparire nel deserto che lasciavano!
In questi giorni si vota, i veri Eporediesi, i Canavesani hanno memoria.
Onore a voi, Camillo e Adriano!

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