lunedì 19 maggio 2008

Intervento del capogruppo del PDL, Carlo Romito, in occasione dell'insediamento del Consiglio Comunale di Ivrea

Provo in questo momento una profonda emozione, al pensiero di occupare gli stessi banchi che furono già presidiati a suo tempo dalla cara amica, non più tra noi, la professoressa Lia Presbitero.
Rivolgo a Lei il mio primo pensiero, consapevole, e lo ricordo innanzitutto a me stesso ed alla parte politica dalla quale provengo che se adesso sono qui è anche grazie alla sua azione coraggiosa, alla sua lucida intelligenza, alla sua straordinaria capacità di testimoniare con onestà e coerenza quella fede e quella presenza ideale di cui la Destra è sempre stata testimone ; è grazie al suo impegno ed alla sua abnegazione che,tanto ora quanto in passato, sia in quello recentissimo che quello trascorso da più tempo, il mio schieramento ha potuto in quest' aula rappresentare le nostre genti con dignità e passione.
Ringrazio Lia Presbitero per quanto è riuscita a trasmettere a tutti noi,certo che se da lassù in questo momento sta sbirciando in questa direzione il suo sincero sorriso mi andrà ad accompagnare in questa breve esposizione.
Venendo all' ultima tornata elettorale il Popolo della Libertà esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto alle elezioni politiche sia a livello nazionale, naturalmente, che per il consenso raccolto nel Piemonte in generale e nel Canavese in particolare.
Alle comunali di Ivrea,poi, l' avanzata del nostro schieramento è stata molto consistente. Nel 2003 FI + AN avevano insieme ottenuto quasi 1500 voti, ora siamo a quasi 2700,con un aumento numerico quindi di circa l'80%. Avevamo raggiunto nel 2003 una percentuale del 13% circa, mentre ora siamo stati premiati con un incoraggiante 19%. ( nonostante la presenza oggettiva di almeno tre liste di disturbo esterne alla nostra coalizione).
Tutto ciò vuol dire che il lavoro di questi ultimi cinque anni è stato premiato; il nostro impegno, la nostra passione, la nostra capacità propositiva è stata apprezzata dagli eporediesi.
Ecco, io provo profondo rispetto per la volontà popolare e ritengo la democrazia ed il confronto una insostituibile arma in mano alla gente della nostra epoca.
Noi, come minoranza, in ossequio al mandato del nostro elettorato ci poniamo all' opposizione. Ma sapremo sempre dialogare con la maggioranza ed opereremo sempre per il bene di Ivrea e degli eporediesi; non solo, consapevoli del primato morale che ha Ivrea nei confronti di tanti paesi limitrofi dovremo insieme ad essi, e nel rispetto di tutti, operare anche per lo sviluppo del territorio tutto.
Noi, come minoranza, non intendiamo arroccarci in una opposizione preconcetta, anzi cercheremo in tutto e per tutto quel dialogo che è portatore di quel confronto costruttivo in grado di promuovere sviluppo.
Noi, come minoranza, ci opporremo sempre a qualsiasi forma di spreco, sia per quanto concerne eventuali scelte che riterremo sbagliate da parte della maggioranza, sia in modo particolare per tutte quelle spese che non hanno gli eporediesi ed il territorio come oggetto dell' intervento. No ,quindi, a progetti fumosi e no a spese che non sono destinate agli eporediesi.
Noi, come minoranza, diremo sempre si quando si tenterà di migliorare Ivrea; diremo sempre si quando di lavorerà per il bene di Ivrea; diremo sempre si quando si opereranno delle scelte a favore degli eporediesi.
Noi, come minoranza, intendiamo aiutare la maggioranza a risolvere i problemi di Ivrea.
Noi, come minoranza, intendiamo essere propositivi.
Noi, come minoranza, tenteremo di dare il nostro contributo allo sviluppo di Ivrea, avanzando proposte, lavorando con impegno sia in aula che nelle importantissime ed insostituibili commissioni consigliari.
Noi, come minoranza, parteciperemo al dibattito politico con i cittadini anche attraverso gli organi di stampa, ma soprattutto nelle piazze, nelle strade, con le associazioni, con i gruppi culturali, con le categorie.
Noi, come minoranza, cercheremo di rappresentare tutti, non solo gli eporediesi critici, ma anche coloro che sostengono e fanno riferimento alla maggioranza.
Auspichiamo, infine, che venga rispettata la richiesta della totalità degli eporediesi: sviluppo, sicurezza, ordine e decoro, dialogo democratico, concretezza degli amministratori.
Una riflessione, prima di chiudere.
E invito alla riflessione quanti di noi in quest' aula sono uomini di parte, cioè uomini che oltre a preoccuparsi dell' amministrazione della nostra città, sono anche uomini che rappresentano con il loro impegno e la loro dedizione delle formazioni politiche,uomini che da tempo, da lunghi anni come il sottoscritto, o anche da un tempo più recente, come altri, si occupano di quella che molti chiamano a volte con disprezzo politica, ma che io chiamo impegno sociale, civile, ideale, voglia di dedicarsi alla cosa pubblica da una visione di parte, ma nell' interesse di tutti. Uomini che guardano alla nostra Patria, al nostro Tricolore, alla nostra Italia con amore, con passione, con genuflessione,con desiderio di mantenerla libera, democratica e ossequiosa dei principi della nostra costituzione repubblicana.
Soprattutto, dicevo, quanti di noi sono uomini di partito e si preoccupano dello sviluppo della nostra Nazione e dei bisogni degli italiani, non possono non riflettere con serenità, con estrema serenità, su quanto avviene ad ogni tornata elettorale a doppio turno.
La democrazia è rappresentanza.Bene ad Ivrea, al secondo turno, hanno partecipato al voto poco più di 11.000 eporediesi su gli oltre 20.000 che ne avevano diritto. Dobbiamo interrogarci per capire come mai ciò avviene. Dobbiamo comprendere il perché di questa non scelta.
E nessuno può dire " chi non mi ha votato, ma non ha votato neanche per il mio competitor, non ha dissentito dal mio programma" e neppure altri possono dire "chi non ti ha votato lo ha fatto per dissentire dal tuo programma o dalla tua persona".
Ma certo se stiamo parlando di democrazia rappresentativa Lei signor sindaco ha ottenuto il consenso " dichiarato " di poco più di 6.800 eporediesi su oltre 20.000 e colui che si è piazzato secondo ha convinto in modo " dichiarato " poco più di 4.600 eporediesi su oltre 20.000.
Al primo turno le cose erano andate diversamente l' 80% degli eporediesi erano venuti a legittimare le nostre proposte politiche. L' 80% degli eporediesi, un rapporto, molto confortante e realmente rappresentativo, in particolar modo rispetto al 56% del secondo turno.
E ciò è valido anche per Orbassano dove invece ha vinto il Centrodestra. Al primo turno avevano espresso il loro voto l' 83,4% degli elettori, crollando al secondo turno al 57,1%.
E allora mi chiedo " se forse non ci sia qualcosa che non funziona nel sistema a doppio turno ".
Mi auguro, e concludo, che il legislatore si ponga gli stessi dubbi miei e voglia provvedere in via legislativa a fare in modo che le nostre amministrazioni abbiano una maggiore legittimazione dal voto popolare.
In conclusione, confermo, che il nostro gruppo intende lavorare, operare ed aiutarla a realizzare quanto lei ha inteso anticipare della sua azione ad un autorevole giornale cittadino, e cioè ( sono parole sue ) " togliere quella patina di grigiore che ha coperto la nostra città ".
In noi troverà sempre collaborazione nel realizzare tale, neanche tanto ambizioso, progetto per Ivrea.
Intendo, e concludo veramente, porgere a lei signor sindaco ed alla sua giunta i migliori auguri per un proficuo e fruttuoso lavoro.

2 commenti:

Simone Lucchini ha detto...

Noi, come minoranza, ti facciamo gli auguri, Carlo!
Falli NERI!

Anonimo ha detto...

la domanda che molti fanno è: ovunque nel Paese la destra ha sopraffatto le vecchie amministrazioni di sinistra, la Lega ha spianato il nord e non solo. Perché a Ivrea no! La prima risposta è per la Lega. Perché a Ivrea è ridicola, in mano a un nullafacente che passa le giornate al bar e ha imparato l'italiano sulle etichette di J&B.
Perché la destra non si è preparata. Non ha coinvolto il suo elettorato, tutto è stato deciso da pochi, pochissimi.
Queste elezioni rappresentano lo stato attuale di Ivrea: rassegnata. Priva di idee, in mano alle terze file (non che le prime fossero da Nobel). Perché alla fine conviene a tutti. Non c'è sinistra e destra, solo voglia di poltrone.
La prossima volta, si cambia musica e orchestra!